La corretta classificazione dei rifiuti è un passaggio fondamentale non solo per consentirne il giusto smaltimento, ma anche per poter riciclarli e riutilizzarli nuovamente sotto forma di compost, fertilizzante e addirittura energia. Esistono diverse macrocategorie di rifiuti tra le quali si contrappongono due grandi “famiglie”: quella dei rifiuti organici e quella dei rifiuti inorganici. Talvolta queste due tipologie di rifiuti vengono confuse e ciò determina uno smaltimento non corretto che può generare pericoli per tutto l’ecosistema circostante. Questo articolo si pone l’obiettivo di favorire un corretto smaltimento dei rifiuti spiegando esattamente la differenza tra rifiuti organici e rifiuti inorganici.
Cosa sono i rifiuti inorganici
I rifiuti inorganici sono scarti che non hanno una provenienza animale o vegetale ed impiegano molto tempo prima di degradarsi. In questo gruppo si possono inserire: il vetro, la plastica, il legno, la carta, l’acciaio, il metallo e l’alluminio. La dispersione o la combustione di alcuni materiali è molto nociva per l’ecosistema e di conseguenza per la salute umana. Una bottiglia di plastica impiega ben 5.000 anni per essere smaltita completamente, ma sono tanti gli esempi di rifiuti inorganici che hanno un impatto negativo e a lungo andare devastante per l’ambiente.
Tutti questi rifiuti, se adeguatamente smaltiti e stoccati, possono però essere trattati in vari modi così da poterli recuperare, riutilizzare e riciclare. Ogni materiale può essere valorizzato e riciclato tramite un apposito trattamento come ad esempio il processo di combustione in grado addirittura di produrre energia. I termovalorizzatori, se opportunamente realizzati, possono produrre acqua calda e addirittura energia elettrica. Per una corretta dismissione dei rifiuti inorganici è opportuno adottare alcuni comportamenti virtuosi come acquistare prodotti con materiali riciclabili, limitare l’uso della plastica e ridurre l’utilizzo di prodotti monouso.
Come differenziare la raccolta dei rifiuti inorganici
I rifiuti inorganici vanno gettati nei bidoni presenti lungo le strade per carta, vetro, plastica ecc. secondo le regole stabilite dai vari Comuni di residenza. Il corretto smaltimento dei rifiuti inorganici garantisce l’efficienza del processo di riciclaggio a tutela dell’ambiente. Tutti i materiali riciclati nel modo giusto possono rinascere in un nuovo ciclo di vita, riducendo anche lo sfruttamento eccessivo delle materie e contrastando efficacemente l’inquinamento ambientale. Materiali come la plastica, l’acciaio e l’alluminio ad esempio si prestano perfettamente al riciclaggio in quanto possono dar vita ad oggetti utilizzati quotidianamente come strumenti meccanici, biciclette o panchine. Anche il riciclo del vetro si rivela fondamentale per risparmiare sull’energia impiegata per la produzione di nuovi materiali. Lasciare i rifiuti inorganici per la strada oppure non smaltirli nei contenitori preposti rende il riciclo molto più lento e complicato, con danni rilevanti per l’ambiente circostante.
Cosa sono i rifiuti organici
I rifiuti organici sono gli scarti di derivazione vegetale e animale ed arrivano ad occupare addirittura un terzo dei rifiuti solidi urbani. Sono compresi in questa tipologia di rifiuti: fondi di caffè, ceneri, carbone, residui di cibi crudi o cotti, lische di pesce, ossa, verdure, frutta secca e fresca, rifiuti di giardinaggio, legno, fazzoletti ecc. Sono rifiuti umidi ed in quanto tali possono provocare problemi di percolazione nelle discariche, richiedono elevati costi per l’incenerimento e causano cattivi odori. Il compostaggio è un ottimo sistema per smaltire in maniera ecologica questi rifiuti così da ottenere materiale da poter nuovamente utilizzare. Per ottenere un perfetto compostaggio è però fondamentale operare una raccolta corretta dei rifiuti organici, quindi priva di materiali che ne impedirebbero la trasformazione come medicinali, assorbenti, pannolini, vetro, metallo, liquidi, alluminio, acciaio ecc.
Come viene effettuata la raccolta dei rifiuti organici
I rifiuti organici vanno smaltiti negli appositi cassonetti dislocati lungo le strade o possono essere ritirati porta a porta dagli addetti. Il Comune di residenza stabilisce le date in cui vengono ritirati i rifiuti organici per poi trasferirli nelle opportune aree di stoccaggio. In alcuni Comuni è possibile raccogliere i rifiuti organici in normali buste di plastica che dopo la raccolta vengono tagliate da appositi macchinari separando l’organico dalla plastica. In linea di massima è comunque consigliabile utilizzare dei sacchetti di carta poiché è un materiale facilmente compostabile ed è in grado di assorbire i liquidi in eccesso. In alternativa è possibile effettuare il compostaggio in casa tramite appositi dispositivi chiamati composter, ma in questo caso è necessario disporre di aree verdi come un piccolo giardino, un orto o un prato. Il compost ottenuto è un concime naturale che non inquina e che può essere riutilizzato come fertilizzante.