Il compostaggio domestico è un processo di trasformazione naturale dei rifiuti organici in seguito al quale è possibile ottenere del compost. Questa pratica permette di smaltire in maniera intelligente i rifiuti e di ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente circostante. In alcuni Comuni è possibile ottenere interessanti detrazioni sulla TARI, la tassa sui rifiuti che a partire dal 1° gennaio 2014 ha sostituito la TARSU, la TIA e la TARES. Per poter accedere a queste agevolazioni bisogna però muoversi entro una precisa normativa che spiega come effettuare il compostaggio domestico in maniera corretta. In questo articolo ti spiego cosa dice la normativa in merito al compostaggio domestico, al materiale da utilizzare, alle tecniche da seguire ed ai requisiti da rispettare.
Compostaggio domestico: quale materiale si può usare e quale no?
Per il compostaggio si possono usare tutti quei materiali che rientrano tra i rifiuti organici come scarti del giardino, scarti dell’orto o rifiuti alimentari di natura animale o vegetale. Nello specifico sono particolarmente indicati: fondi di caffè, tè, ossa, lische di pesce, frutta e verdura, gusci di noce, uova, tovaglioli di carta, erbe e rametti. Sono ammessi pane, pasta e dolciumi che però devono essere attentamente sminuzzati. Con parsimonia si possono utilizzare anche foglie coriacee a lenta degradazione purché in parti limitate o preferibilmente abbinate con un materiale con un buon contenuto di azoto. Vanno bene anche le bucce di agrumi che però hanno una lenta degradazione e quindi vanno aggiunte con cautela. Sono assolutamente vietati tutti gli altri materiali non organici come: vetro, plastica, metalli, carte e cartoni, tessuti, indumenti, laterizi, calcinacci, farmaci ecc.
Caratteristiche del terreno: le regole da rispettare per un compostaggio perfetto
Il compostaggio può essere effettuato in un giardino, un prato, un orto oppure su una terrazza o su un balcone con un’area verde ed è necessario uno spazio compreso tra 3 e 20 m². Il cumulo non deve infastidire i confinanti e deve essere collocato preferibilmente all’ombra di un albero dalle foglie caduche, così da essere protetto adeguatamente dal caldo nei mesi estivi e dalle piogge e dal freddo nei mesi invernali.
Per fornire un nutrimento adeguato ai microrganismi preposti al compostaggio è necessario mescolare in maniera corretta i rifiuti organici più umidi con quelli meno umidi, cercando di raggiungere un livello di umidità pari al 45%. Per ossigenare internamente la massa evitando così la formazione di odori sgradevoli è necessario garantire al cumulo la giusta porosità. Allo stesso modo bisogna garantire un corretto arieggiamento della massa rivoltando saltuariamente il cumulo e aggiungendo del materiale strutturato come rametti e cippato.
Per garantire un buon deflusso dell’aria non bisogna coprire il cumulo con teli di plastica, al massimo si possono usare teli porosi di iuta o di materiale traspirante. Con un termometro o manualmente bisogna controllare periodicamente la temperatura assicurandosi che non scenda o salga eccessivamente. Il compostaggio in buca o all’aperto richiede una distanza minima dai confini di proprietà di almeno 10 metri.
Come attivare la pratica di compostaggio
Da un punto di vista burocratico per avviare la pratica e richiedere la detrazione sulla TARI è necessario presentare la domanda dal 1° ottobre al 30 novembre presso l’Ama, la società che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti. In caso di accettazione della domanda la detrazione è pari al 30% della parte variabile della tariffa e viene applicata nella prima bolletta successiva all’anno in cui è stato avviato il processo di compostaggio.
Per poter usufruire di questa agevolazione anche negli anni successivi bisogna presentare ogni anno all’Ama un’autocertificazione in cui si attesta l’avvenuto compostaggio nell’anno precedente. Si può inviare il modulo per la richiesta tramite posta ordinaria o direttamente agli uffici dell’Ama tra il 1° ed il 31 gennaio. Le condizioni oggettive e soggettive per poter accedere alla detrazione vengono stabilite dai diversi regolamenti comunali.
L’agevolazione del compostaggio domestico sulla TARI è riservata: ai cittadini iscritti a ruolo come utenze domestiche del territorio comunale; ai cittadini il cui immobile risponde ai requisiti richiesti dal Comune relativamente all’ubicazione e alle condizioni dimensionali; ai cittadini che abbiano tutte le condizioni necessarie per svolgere il compostaggio domestico secondo la normativa. Il luogo dove si effettua il compostaggio deve essere ben definito ed in linea di massima deve trovarsi su terreni di proprietà privata, in disponibilità pertinenziali o adiacenti all’abitazione per la quale si richiede l’agevolazione.