Per smaltire i rifiuti organici esistono fondamentalmente 3 modalità.
La prima prevede la classica raccolta in un secchio dell’umido, che deve essere depositato negli appositi cassonetti in determinati giorni stabiliti dal Comune di residenza.
Il secondo sistema più innovativo e tecnologico prevede l’utilizzo di un tritarifiuti che si installa sotto il lavello della cucina e consente di eliminare direttamente i rifiuti organici in modo rapido e sbrigativo.
Infine è possibile effettuare del compostaggio domestico tramite la compostiera, un dispositivo capace di trasformare i rifiuti organici in compost. In questi casi però è necessario avere un po’ di spazio verde come un giardino, un prato o un piccolo orto.
Metodo #1. Raccolta dell’organico nel secchio dell’umido: come funziona
La raccolta differenziata è diventata obbligatoria in diverse città italiane e gli scarti organici vengono successivamente riciclati per la creazione del compost riutilizzato in agricoltura.
Innanzitutto bisogna fare attenzione a cosa gettare nel cestino dell’umido, che comprende scarti di preparazione di cibi di origine vegetale ed animale.
Già questo rappresenta un problema poiché diverse persone per pigrizia, negligenza o disattenzione gettano nel sacchetto dell’umido avanzi non organici come plastica, vetro, metallo e lattine che rendono complicato il compostaggio successivo.
Un altro problema di natura logistica riguarda il deposito dell’organico negli appositi bidoni.
L’umido va gettato in giorni prestabiliti dal Comune di residenza e diventa piuttosto seccante andare a buttare la spazzatura organica di sera quando fa freddo, piove, nevica o comunque le condizioni atmosferiche sono proibitive. Inoltre i bidoni non sempre sono vicini alla propria abitazione ed è necessario percorrere un bel tratto di strada a piedi.
In alcuni comuni esiste la raccolta differenziata porta a porta che prevede il ritiro dell’umido in giorni prestabiliti da appositi operatori.
Ciò significa comunque dover tenere il sacchetto dell’umido in casa anche per 2-3 giorni, una situazione che provoca fastidiosi odori nella cucina difficili da sopportare soprattutto a pranzo o a cena.
Metodo #2. Tritarifiuti per eliminare rifiuti organici: soluzione pratica che rimuove anche i cattivi odori
Una valida alternativa per lo smaltimento dei rifiuti organici è il tritarifiuti, che per le sue peculiari caratteristiche è chiamato anche dissipatore alimentare o dissipatore di rifiuti.
Va installato sotto il lavello della cucina all’interno del tubo di scarico ed all’altezza del sifone.
La triturazione avviene tramite un cilindro dotato di piccoli martelletti alla base, che trita i rifiuti alimentari trasformandoli in poltiglia liquida.
All’interno del tritarifiuti si possono inserire scarti alimentari, fondi di caffè, cibi scaduti, lische di pesce, ossa, fazzoletti usati, carta assorbente e tutto ciò che rientra nella denominazione “umido”.
Il suo utilizzo è estremamente sicuro in quanto ci sono degli appositi tappi che impediscono a coltelli, forchette, cucchiai ed altri oggetti estranei di finire all’interno.
Lo stesso sistema di protezione impedisce ai bambini di infilare le mani dentro ed evita comunque qualsiasi contatto tra le mani ed il dispositivo interno di triturazione.
Si tratta di una soluzione estremamente pratica, economica ma allo stesso tempo anche ecologica.
La quantità dei rifiuti domestici viene ridotta del 50% e non c’è bisogno di acquistare continuamente sacchetti dell’umido.
Vengono definitivamente eliminati i cattivi odori che provengono dal sacchetto dell’umido ed inoltre è possibile anche usufruire di un’agevolazione sulla tassa dei rifiuti.
Se sei interessato a installarlo a casa tua potresti acquistare un modello qui (ma devi installarlo da solo e forse non è la cosa più semplice), oppure affidarti a una ditta specializzata, come potrebbe essere zerofatica.com.
Un composter per fare compostaggio domestico
Un’altra soluzione estremamente pratica ed ecologica è il composter che permette di effettuare compostaggio domestico.
Si tratta di un dispositivo capace di trasformare i rifiuti organici in composti chimici semplici e stabili come sali minerali, anidride carbonica ed acqua.
Il suo utilizzo prevede però uno spazio verde come un giardino, un prato o un piccolo orto. Non è possibile praticare il compostaggio domestico in casa, a meno che non sia disponibile un terrazzo o un balcone dove dedicare una piccola area al riciclo di scarti organici.
Il composter va collocato preferibilmente all’ombra di un albero sempreverde dai grandi rami così da essere protetto dai forti temporali e dall’afa estiva.
L’unica operazione preliminare prevede la preparazione del terreno sottostante con una zappettatura e di un letto di potature sminuzzate, così da facilitare il drenaggio e lo scambio di microrganismi nel terreno.
Questa soluzione permette di ridurre notevolmente i rifiuti domestici e di eliminare le spese di smaltimento, così da inquinare di meno ed apportare benefici ai fiori ed alle piante del proprio orto.