Devi acquistare un biotrituratore da giardino e ti stai chiedendo quale scegliere tra elettrico e a scoppio? In questo articolo ti illustro le funzioni e le caratteristiche di entrambi i modelli così da poter fare una scelta intelligente ed una spesa mirata. Fondamentalmente entrambi svolgono la stessa funzione, cioè tritare gli scarti ed i residui da giardino come rametti e foglie, ma devi chiederti innanzitutto qual è la tipologia di materiale che intendi triturare. Questi due modelli infatti hanno delle caratteristiche piuttosto diverse che si adattano in base alla tipologia di terreno. I biotrituratori elettrici sono più leggeri e maneggevoli, quindi più indicati all’utilizzo domestico. I biotrituratori a scoppio sono più pesanti ma offrono prestazioni elevate e quindi risultano maggiormente indicati per un uso professionale. Scopriamo nel dettaglio nei prossimi paragrafi le principali caratteristiche e differenze tra i due modelli.
Biotrituratori elettrici: le principali caratteristiche
I biotrituratori elettrici sono più indicati per un utilizzo domestico ed amatoriale poiché risultano estremamente leggeri e maneggevoli. La trasportabilità è supportata da due pratiche ruote che rendono molto facile lo spostamento del macchinario. I modelli più evoluti sono inoltre dotati di pratici manici ergonomici che rendono la presa solida e precisa. Le dimensioni generalmente sono piuttosto contenute e ciò facilita un l’immagazzinamento in garage o nel capannone degli attrezzi.
Questi modelli sono dotati di un motore elettrico che risulta molto silenzioso, un notevole vantaggio poiché puoi attivare la macchina in qualsiasi momento della giornata riducendo l’inquinamento acustico e senza provocare alcun fastidio a vicini o familiari in casa. Un motore elettrico risulta anche meno impattante sull’ambiente circostante in quanto riduce notevolmente l’inquinamento e permette di respirare un’aria molto più salubre e salutare.
Un biotrituratore elettrico fornisce ottime prestazioni per la cura ordinaria del giardino e dell’orto, ma potrebbe avere difficoltà nel tritare determinate tipologie di foglie o rami piuttosto spessi. Inoltre c’è da considerare l’ingombro del cavo che potrebbe risultare troppo corto e richiedere quindi una prolunga. Rispetto ai modelli a scoppio i biotrituratori elettrici hanno un costo più ridotto, che dipende comunque dalla tipologia di macchinario scelto. I biotrituratori elettrici finalizzati ad un uso domestico sono sicuramente più economici, mentre quelli ad uso professionale hanno un prezzo più elevato.
Esistono due tipologie di taglio: a turbina e a lame. Il primo è migliore poiché è in grado di tagliare diverse tipologie di piante ed ha un sistema di aspirazione che aspira foglie e rami rappresentando una garanzia per la sicurezza. Il secondo invece è meno performante ma più economico e permette di triturare solo frasche o rami di piccole dimensioni. Altro elemento che incide sul prezzo è la capacità di triturazione e di taglio: maggiori saranno questi valori e maggiore sarà il prezzo. Alcuni modelli sono già dotati del cesto di raccolta ed in questo caso non c’è bisogno di fare una spesa ulteriore per acquistare questo indispensabile accessorio.
Biotrituratori a scoppio: le principali caratteristiche
I biotrituratori a scoppio sono dotati da una notevole potenza capace di tritare una gran quantità di materiale di scarto trasformandolo in composti finissimi da riutilizzare per concimare il giardino oppure l’orto. Le dimensioni sono sicuramente maggiori a causa del motore che può essere fino a 4 tempi. Questo macchinario è indicato per un utilizzo intensivo su prati di grandi dimensioni in quanto è capace di triturare materiali abbastanza grandi e solidi. Se produci una gran quantità di scarti organici difficili da smaltire con i metodi tradizionali questo sicuramente è il modello che fa per te. Esistono modelli con contenitore e sono estremamente comodi ed altri ancora dispongono di un tubo di scarico che permette di dirigere gli scarti nella zona desiderata.
Da un punto di vista tecnico questi modelli sono dotati di un apparato di triturazione composto da lame di vari tipi e dimensioni, o frese, e da un canale a imbuto o rettangolare dove inserire il materiale da tritare in totale sicurezza. I biotrituratori a scoppio sono sicuramente più costosi rispetto a quelli elettrici ed hanno dimensioni più generose, quindi risultano più pesanti e complicati da immagazzinare. Inoltre sono piuttosto rumorosi ed inquinano di più, anche se si stanno sviluppando delle tecnologie molto innovative che riducono drasticamente l’inquinamento ambientale.